Facts and figures sulla Jam (un po’ di faqs)

Adam (uno degli organizzatori globali) ci manda alcune risposte alle domande classiche sulla govjam. Punto chiave: il senso della jam comincia DOPO la JAM! Enjoy!
 
How many Jams are there in #GGovJam?
About 35 Jams signed up for the event, but not all of them will take place. Right now, Jams are “checking in”, to confirm they will participate.
 
How many Jammers are there?
All Jammers will sign up on the Jam platform at the weekend. That will give us an exact number. Until then, we plan with between 500 and 800 Jammers. The Jam is not an “online” event. It is a face-to-face event with many locations where people meet physically, in the same room. The biggest Jams have around 100 people, the smallest might just a few people around a table. Most jams are about 20 or 30 people.
 
What is the purpose of the Jam?
It’s the same as a Jam in music. To challenge yourself, learn new skills, meet new collaborators, encounter ideas you would never have had if you were alone, and have a great time.
 
What happens with the ideas from the Jam?
The Jam is not about ideas; the idea phase is finished early in the Jam. The Jam is about building prototypes – making ideas as physical as possible so we can experience, communicate and test them. It’s about doing, not talking.
 
Can you give an example of a Jam project which is now real?
You didn’t listen to the last answer 🙂 The Jam is not a start-up event, it is not designed to create implemented projects on Friday morning, or next month, although that can happen, and does happen.  A Jam is much earlier in the innovation process. “A musician does not visit a Jam to record an album, that is what a studio is for”.
Of course there are projects which have become real, and that’s great. The GovJam Pilot in Canberra resulted in a handful of Jam projects being implemented.  But the Jam is equally about the connections which Jammers have made. It is about the skills and attitudes which people have taken into their work, schools and private lives. And the empowerment which comes from knowing “I can be creative, I know how to make things happen. I can do this!” The really interesting projects of the Jam are the ones which happen afterwards, inspired and made possible by the Jam. (For example, the GovJam pilot also resulted in more than a dozen new projects being implemented or scoped AFTER THE JAM.)

Govjam meets LEGO!

Cosa accadra’ a Bologna durante il GovJam? Si innovera’ l’innovazione applicando al format del Jam una metodologia dirompente e altamente creativa basata sul gioco serio: LEGO SERIOUS PLAY.

Perche’ LEGO SERIOUS PLAY?

Papert fu fra i primi ad adottare LEGO come strumento per l’educazione e la didattica sfruttando la stretta relazione che esiste fra le mani ed il cervello: è infatti noto che le mani sono connesse con circa il 70/80% delle nostre cellule celebrali. Ciò implica che sfruttando queste connessioni neurali, attraverso la stimolazione simultanea di mani e cervello nella costruzione materiale di un artefatto, è possibile sollecitare l’apprendimento e il pensiero creativo. Questo è stato il principio che alla fine degli anni ‘90 ha portato allo sviluppo di LEGO SERIOUS PLAY [LSP], una metodologia utilizzata in ambito manageriale per aiutare le persone a pensare, condividere idee, creare team, risolvere problemi e definire le strategie aziendali. Il metodo si basa sulle concezioni teoriche di due professori dell’IMD di Ginevra, i professori J. Roos e B. Viktor, ed e’ stato poi elaborato nella forma attuale da Robert Rasmussen, all’epoca direttore dello sviluppo di prodotto per il mercato educational presso LEGO ed è stato ufficialmente lanciato nel gennaio 2002.

Quali sono gli obiettivi di un workshop basato sul metodo LEGO® SERIOUS PLAY®?

LSP è un metodo di facilitazione che consente ai partecipanti di negoziare le scelte e le proposte strategiche ed operative che coinvolgono il team. Attraverso LSP si innesca un processo collaborativo a prescindere dal ruolo e dalle competenze dei partecipanti. La condivisione delle scelte e degli obiettivi è il fattore che consente il team building ed agisce come fattore motivazionale sui singoli e sull’intero gruppo. Un workshop LSP, sia per le dinamiche tra i partecipanti, sia per il modo in cui si attivano aree del cervello attraverso la manipolazione dei mattoncini, serve anche per far emergere idee innovative, connessioni inedite, stimolando la creatività.

Cosa accadra’ a Bologna il 5 giugno?

I partecipanti al Bologna GovJam il 5 giugno sperimenteranno e giocheranno con i LEGO Seriamente: attraverso una serie di attivita’ che coinvolgono simultaneamente mani e cervello, i partecipanti racconteranno storie, rifletteranno, si confronteranno, esploreranno concetti ed idee, negozieranno concetti, inventeranno cio’ che ancora non c’e’, immagineranno alternative, sfideranno e metteranno in discussione l’esistente per migliorarlo in modo costruttivo – e’ il caso di dirlo! – e collaborativo. In un workshop che li vedra’ impegnati per un giorno, realizzeranno l’idea condivisa e materializzata in modello LEGO concettuale che successivamente prendera’ la forma di un mock up in cui tutti i partecipanti avranno contribuito attivamente. E’ infatti peculiarita’ del metodo LEGO SERIOUS PLAY l’attiva partecipazione di tutti ed un alto grado di coinvolgimento emotivo, in modo da prevenire il modello decisionale dominante fatto dal classico 80-20 (il cosiddetto Principio di Pareto che afferma che  la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause – che in contesti decisionali si traduce nella partecipazione limitata del gruppo – l’80% – e nell’assegnazione del potere decisionale a pochi, al 20% appunto).

I partecipanti al Bologna GovJam sperimenteranno un approccio innovativo ai processi decisionali, alla negoziazione e al’innovazione: in pieno spirito creativo ed innovativo, Bologna vuole portare un’esperienza ed un metodo unico dentro ad un approccio originale.

Il divertimento e’ assicurato. I risultati… Anche 😉

Patrizia Bertini, Certified Lego Serious Play Facilitator, si occupera’ della facilitazione e del percorso dei partecipanti.

Ulteriori informazioni sul metodo, sono disponibili sul sito B4bricks.org.

Politiche pubbliche? Costruiamole insieme!

Più di venti nazioni impegnate in una due giorni creativa per ripensare i servizi al cittadino. Bologna ospiterà per la prima volta in Italia l’iniziativa. Lavorare due giorni insieme per progettare servizi pubblici innovativi. E’ con questo obiettivo che a Bologna il 5 e 6 giugno si svolgerà la prima GovJam italiana, una vera e propria jam session di idee che coinvolgerà amministratori, funzionari, designer, professionisti e semplici cittadini – per immaginare, sviluppare e progettare insieme nuovi servizi pensati per la collettività.

L’evento, ispirato alle metodologie del mondo della progettazione e del design thinking, è parte di un network internazionale che dall’Australia ha esteso i propri confini confermandosi quale nuovo evento per fare rete, condividere esperienze e costruire saperi. Negli anni la formula Jam ha acquistato un numero sempre maggiore di supporters e finalmente l’evento, che tanto fa discutere il resto del mondo e che si svolgerà in contemporanea in oltre quaranta città in tutto il mondo, vedrà per la prima volta la partecipazione italiana.

Si partirà da un tema, uguale in tutto il mondo. Da lì, i cittadini e gli amministratori esprimeranno le esigenze proprie del territorio e l’intero team svilupperà un progetto che declina il tema generale in un servizio reale ed innovativo che risponde a esigenze concrete. Dal concept al mock-up ovvero dall’idea ad un modello concreto.

Bologna, prossima ad essere città metropolitana, avrà così la possibilità di misurarsi con il proprio futuro e con la propria capacità di fare innovazione, partendo da modalità radicalmente nuove ed efficaci di produrre concretamente soluzioni pronte all’uso.